Date di Viaggio
- 14/21 settembre
- 05/12 ottobre
Plus Guiness
- bevande incluse ai pasti
- 7 pranzi tipici in ristorante
- degustazioni di liquirizia, gelato tartufo, cipolla rossa, vini, bergamotto
- spettacolo folcloristico con costumi tipici calabresi
- escursione in jeep a Bivongi
- trenino per visita di Gerace
- tasse di soggiorno incluse
- viaggiare in modo esclusivo con massimo 30 persone
Perchè questo Viaggio
- per vivere delle esperienze ed emozioni uniche
- per degustare le tante prelibatezze calabre
- per abbinare le eccellenze di “arte ed enogastronomia“
Il Codex Purpureus Rossanensis, è un manoscritto del Nuovo Testamento, dal formato di 200 x 307 mm, in pergamena colore porpora (da qui il nome “Purpureus”), di straordinario interesse dal punto di vista sia biblico e religioso, sia artistico, paleografico e storico, sia documentario. È però mutilo, i suoi 188 fogli, forse dei 400 originari (l’altra metà è andata probabilmente distrutta nel secolo XVII o XVIII in un incendio, di cui è rimasta traccia negli ultimi dieci fogli), contengono soltanto l’intero Vangelo di Matteo e quasi tutto quello di Marco (fino al versetto 14 dell’ultimo capitolo); nel corpo del volume si trova anche una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla concordanza dei Vangeli. La legatura in pelle scura risale al sec. XVII o XVIII. È adespoto cioè non conosciamo il nome o i nomi degli autori. È scritto in caratteri onciali ossia in lettere maiuscole greche o maiuscole bibliche, su due colonne di 20 righe ciascuna, le prime tre linee, all’ inizio dei Vangeli, in oro e il resto in argento, le parole non recano accenti, né spiriti, né sono tra di loro separate, né compaiono segni di interpunzione, tranne i punti che segnano la fine dei periodi. È un Evangelario miniato, in quanto comprende n. 15 illustrazioni decorative, superstiti immagini di un più ampio corredo iconografico, aventi per soggetto fatti, avvenimenti, parabole riguardanti la vita e la predicazione di Gesù Cristo. Le miniature, tranne tre (IX, X e XV), rappresentano visivamente la vicenda storica ed il messaggio evangelico di Gesù Cristo nella sua ultima settimana di vita. Esse sono tratte dai quattro Evangeli, compresi quelli di Luca e Giovanni i cui testi sono andati perduti. Le 15 tavole miniate occupano altrettanti fogli, distinti da quelli contenenti il testo, e riproducono, in continuità visiva, il ciclo pittorico o musivo di una chiesa o basilica di quell’epoca, dedicato alla vita e all’insegnamento di Gesù : tale accorgimento presenta un’autentica unicità rispetto ad altri codici miniati. Di esse 10 illustrazioni presentano la medesima impostazione visiva e grafica: la parte superiore è occupata dalla scena evangelica ed è separata da una sottile linea blu dalla scena inferiore, che è riservata, nella parte centrale, a quattro Profeti, dipinti a mezzo busto, tutti con il braccio destro alzato, con l’aureola e soltanto David e Salomone anche con la corona regia; al di sotto dei Profeti, che con la mano destra indicano l’avverarsi delle loro profezie nella scena superiore, ci sono infine le loro citazioni in cartigli o rotoli. Questo codice, noto anche come il “Rossanensis”, è uno dei sette codici miniati orientali esistenti nel mondo. Tre sono in siriaco e quattro in greco. Questi ultimi sono il “Manoscritto 5111 o Genesi Cotton”, in possesso della British Library di Londra (di cui, però, a causa di un incendio nel XVII secolo, è rimasto qualche esiguo e decomposto frammento soltanto di una pagina), la”Wiener Genesis”, conservata presso la Osterreichische Nationalbibliothek di Vienna (costuita da 26 fogli, 24 dei quali miniati), il “Frammento o Codice Sinopense”, custodito presso la Bibliothèque National di Parigi (formato da 43 fogli e 5 miniature) e infine il “Codex Purpureus Rossanensis”, che, con i suoi 188 fogli, pari a 376 pagine, è il Codice più ampio, più prezioso, più importante di quelli sopra citati; pare che un quinto codice greco, il cosiddetto “Codice o frammento «N»” (contenente una miniatura sulla lavanda dei piedi), esista nella città russa di S. Pietroburgo, la ex Leningrado.
Villa Romana di Casignana, uno spettacolare sito archeologico
La villa, situata nella provincia di Reggio Calabria, è una dimora di epoca romana i cui resti si trovano in contrada Palazzi nel comune di Casignana. L’ impianto originario risale al I secolo d.C. e la sua fase più significativa è rappresentata da un’importante ristrutturazione avvenuta nel IV secolo. Fu in seguito abbandonata nel V, ma sono visibili tracce di frequentazione fino al VII secolo. La villa venne scoperta solo nel 1963, in seguito a lavori per la costruzione di un acquedotto, presso la strada statale Ionica. Successivamente alla scoperta di questa importante testimonianza romana, la villa è stata indagata sistematicamente dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria intorno agli anni ottanta. Dal 1998 il sito è gestito interamente dal Comune di Casignana che, con l’acquisizione dei terreni limitrofi e attraverso il contributo della Comunità Montana dell’Aspromonte orientale, ha potuto notevolmente ampliare l’area indagata. La villa sorgeva sull’antica strada di collegamento tra Locri Epizefiri e Rhegion (Reggio Calabria). Grazie all’opera compiuta sono stati riportati alla luce gli ambienti di un ampio complesso termale privato, da cui si poteva accedere attraverso un porticato. Gli ambienti sono riccamente decorati con mosaici, tra i quali spicca quello figurato del frigidarium (“sala delle Nereidi“), appartenente al III secolo, che raffigura, attraverso l’utilizzo di grandi tessere bianche e verdi, un thiasos marino con quattro figure femminili che cavalcano un leone, un toro, un cavallo e una tigre terminanti con una coda di pesce. La sala è a pianta ottagonale e conta quattro lati absidati, presenta inoltre due vasche per acqua fredda. Il calidarium, con relativo impianto di riscaldamento a ipocausto, è anch’esso a pianta ottagonale e pavimentazione a mosaico in piccole tessere. Il complesso contiene anche una sala rettangolare, pavimentata con lastre di marmo colorato ed un un ninfeo monumentale con cisterne situato a monte. Sul lato opposto della strada si trova invece la parte residenziale con numerosi ambienti articolati ed un grande cortile. Anche in questa parte della villa si possono ammirare pavimentazioni a mosaico, come nella sala delle quattro stagioni e in quella absidata.
1°GIORNO: ROMA - NAPOLI o altra sede > CORIGLIANO CALABRO - ROSSANO “il Codex Purpureus” km.540 2°GIORNO: ROSSANO - PARCO NAZIONALE DELLA SILA - SAN GIOVANNI IN FIORE - COSENZA km.160 3°GIORNO: COSENZA - PIZZO CALABRO - TROPEA “l’Affaccio sul Tirreno” - VIBO VALENTIA km.150 4°GIORNO: VIBO VALENTIA - SCILLA - REGGIO CALABRIA - BIANCO - ROCCELLA JONICA km.220 5°GIORNO: LOCRI - GERACE “normanna e bizantina” - SIDERNO SUPERIORE km.60 6°GIORNO: MAMMOLA “una isola gastronomica”- CASIGNANA “i finisssimi mosaici” km.110 7°GIORNO: SERRA SAN BRUNO - STILO “la Cattolica” & BIVONGI km.130 8°GIORNO: COSTA DEI GELSOMINI - ALTOMONTE “uno tra i borghi più belli d’Italia”-NAPOLI - ROMA km.700 |
N.B. Le visite previste potranno essere invertite tra i vari giorni in funzione degli orari di apertura dei musei o per esigenze tecniche, ma il programma rimane invariato.
Quota individuale di partecipazione, tour 8 giorni | € 1.800,00 |
Supplemento singola | € 300,00 |
Riduzione bambini fino a 12 anni in 3° letto | € 100,00 |
Supplemento partenza con Trenitalia AV su Roma/Napoli | SU RICHIESTA |
Quota di iscrizione inclusa di assicurazione obbligatoria annullamento viaggio | € 100,00 |
La quota comprende
- Viaggio A/R in Autobus GT Lusso |
Non comprende: |
INGRESSI PREVISTI DURANTE IL TOUR: Tariffe incluse, in alcuni casi, di diritti di prenotazione, preacquisto obbligatori, e di sconti gruppi se previsti, € 70,00 N.B. Le tariffe degli ingressi potrebbero subire variazioni. |
ROSSANO CALABRO COSENZA VIBO VALENTIA ROCCELLA IONICA |
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DOCUMENTO RICHIESTO: CARTA D'IDENTITA' VALIDA |