Un viaggio bellissimo nel nono paese al mondo per estensione, senza accesso al mare, una delle ultime frontiere del turismo, per lungo tempo considerato poco più di un grande spazio vuoto al centro dell’Asia, un paese dove i turisti sono ancora pochissimi e considerati ospiti a cui riservare una accoglienza eccezionale. Eppure per più di 2000 anni i deserti e le steppe fra il Mar Caspio e la Cina sono stati attraversati da popoli nomadi e da mercanti in viaggio sulla Via della Seta. Almaty, la vecchia capitale russa, centro socio-culturale del paese. Il Charyn Canyon, uno dei canyon più spettacolari del mondo. Il Parco Altyn-Emel, con la “duna che canta”, le psichedeliche montagne colorate, le immense steppe abitate da asini selvatici e gazzelle e i tumuli della necropoli reale di Besshatyr. I siti Patrimonio Unesco: I petroglifi di Tamgaly, con i misteriosi idoli dalla testa a forma di sole ed il Mausoleo di Yasaui a Turkistan. Le rovine di Otrar e Sauran, antiche città carovaniere lungo la Via della Seta. Le avveniristiche e fantasiose architetture contemporanee della nuova capitale Astana.
Kazakistan
Grazie ai suoi grandi giacimenti petroliferi e minerari, il nono paese più grande del mondo e? il più avanzato degli ‘stan’ dal punto di vista economico. Questo fatto si traduce in una migliore qualità delle strutture ricettive, dei ristoranti e dei mezzi di trasporto rispetto al resto dell’Asia centrale. La città piu? grande, Almaty, ha un’atmosfera quasi europea, con viali alberati, il Museo Commemorativo AlzhiR, scintillanti centri commerciali e un’effervescente vita notturna. Situata nelle steppe del nord, Nus-Sultan si e? ormai trasformata in una capitale del XXI secolo, con una profusione di edifici avveniristici. In ogni caso, e? al di fuori delle città che i viaggiatori possono vivere le avventure piu? indimenticabili, come un’escursione sui sentieri che attraversano le alte montagne e le verdi valli del Tian Shan, l’osservazione della fauna selvatica nella steppa costellata di laghi, l’accoglienza calorosa delle guest house dei villaggi e la scoperta di sperdute moschee sotterranee nei deserti occidentali.
Alla scoperta di Astana: otto motivi per visitare la scintillante capitale del Kazakistan
Tra le praterie infinite del Kazakistan sulle steppe ventose del nord è sorta la moderna e futuristica città di Nur-Sultan. Con uno skyline puntellato di brillanti nuovi grattacieli che sembrano sfidare le leggi della fisica, la capitale è un’appariscente vetrina di architettura internazionale del 21esimo secolo e uno sguardo verso la città del futuro. Il tema delle comunità è uno degli argomenti centrali di Best in Travel 2021, nel quale ci siamo impegnati e divertiti a profilare quelle che saranno le tendenze del turismo nel futuro, come l'accoglienza delle comunità locali di Almaty), in Kazakistan. Dopo il crollo dell’Unione sovietica, la depressa città agricola di Celinograd fu completamente rinnovata e rinominata Astana quando il presidente Nazarbayev la nominò inaspettatamente capitale futura del Kazakistan nel 1994. La trasformazione da piccola città a capitale di fama mondiale ha continuato da quando Astana ha ufficialmente assunto l’incarico nel 1997 e fu rinominata da Akmola a Astana nel 1998. Questa città in perenne crescita che ha ospitato l’esposizione universale Expo del 2017 permette di gettare uno sguardo nella città del domani. Nel marzo 2019 la capitale Astana ha cambiato nome in Nur-Sultan per rendere omaggio all’ex presidente Nursultan Nazarbayev, responsabile dell'ampliamento della città. Il profilo internazionale di Nur-Sultan ha ottenuto una spinta internazionale quando la città ha ospitato l’Expo 2017. Nonostante l’economia basata sul petrolio del Kazakistan, il tema dell’Expo è stato “Energia del futuro”, con compagnie energetiche, ONG e opinione pubblica che dibattevano su come avere un accesso sicuro e sostenibile all’energia mentre diminuiscono le emissioni. Il sito Expo, ben collegato al centro di Nur-Sultan, fu progettato per essere energeticamente autonomo e durante l’Expo, mostrava i 17 migliori progetti sostenibili per la produzione di energia da tutto il mondo. Circa 3.8 milioni di persone hanno visitato la fiera, con 101 Paesi partecipanti. Al termine dell’evento, i terreni espositivi e gli spazi dei padiglioni sono stati trasformati in spazi per organizzazioni dedicate all’istruzione e alla ricerca, così come in locali ad uso commerciale utilizzati da imprese e start-up. Passeggiate lungo Nurzhol Bulvar per ammirare le costruzioni contemporanee più straordinarie a Nur-Sultan. Il viale che mostra l’architettura si estende tra l’impressionante Ak Orda l’imponente palazzo dove lavora il presidente e Khan Shatyr, una struttura strana simile ad una tenda fuori dal centro e uno degli edifici più incredibili di Nur-Sultan. L’elemento centrale di Nurzhol Bulvar è il monumento Bayterek alto 97m, una torre bianca a reticolo con in cima un uovo dorato, tributo alla leggenda kazaka. Un ascensore trasporta i visitatori in cima per vedute indimenticabili della città e edifici con intelligenti soprannomi locali, come le due “Lattine di birra” dorate coniche vicino Ak Orda, i grattacieli come onde blu e verdi chiamati “Aurore Boreali”, e il brillante dorato “Accendino” che ospita il Ministero della Comunicazione e dei Trasporti. Oltre il fiume Ishim, l’audace piramide di vetro e acciaio del Palazzo della Pace e Riconciliazione venne progettata da Norman Foster come luogo di armonia dove i capi delle varie religioni potessero incontrarsi per il triennale Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali. Un tour guidato dell’edificio comprende la sala dell’opera nel seminterrato, il magnifico atrio, gli ascensori che salgono diagonalmente, i giardini pensili e la cima piena di luce della piramide con vetrate decorate con colombe donate dall’artista inglese Brian Clarke.
Turkistan, “la vecchia gloria”, si trova nel sud del Kazakistan, tra Kyzylorda e Tashkent. Questa città è incredibilmente vecchia. La prima menzione risale al XV secolo. Migliaia di anni fa era la capitale del khanato ed era considerata anche la perla della Grande Via della Seta. Ha avuto un ruolo molto importante nell'economia del paese. La gloria della città si è diffusa in tutto il mondo. Un tempo una delle città più ricche oggi si è trasformata in un piccolo centro, ma non ha perso la sua maestosità, grazie alla bella architettura medievale e alle numerose reliquie. Turkistan, l'antica città dell'antica gloria, non è e non sarà mai dimenticata, finché la città mantiene le sue costruzioni uniche. Ai tempi del khanato era un onore essere sepolti in questa città. Quindi, anche i grandi kazaki riposano in questa città, come Asim-Khan, Ablai-Khan, Abulkhair Khan, solo per citarne alcuni. Il Mausoleo di Khawaja Ahmed Yasawi, fu commissionato nel 1389 da Timur, che governò l'area come parte dell'esteso Impero di Timurid, per sostituire un piccolo mausoleo del XII secolo del famoso poeta turco e mistico sufi, Khoja Ahmed Yasawi. La struttura religiosa continua ad attirare pellegrini da tutta l'Asia centrale ed è arrivata ad incarnare l'identità nazionale kazaka. È stato protetto come monumento nazionale, mentre l'Unesco l'ha riconosciuto come primo sito del paese, dichiarandolo Patrimonio dell'Umanità nel 2003.
Il museo all’aperto di Tamgaly, Patrimonio Unesco dal 2004
Il sito archeologico di Tamgaly si distingue per la ricchezza storico culturale dei petroglifi incisi sulle rocce del territorio esteso su 900 ettari nel distretto di Zhambul (Sud-Est del Kazakhstan) a 170 km a Nord-Ovest di Almaty.
Il sito, che mostra l’evoluzione geologica neo-tettonica dei rilievi Chu-lli, è stato scelto millenni fa per il clima più mite ed è diventato un crocevia di antiche rotte di comunicazione tra l’Asia centrale e la catena settentrionale del Tien Shan. I circa 5000 petroglifi sono divisi in gruppi con criteri specifici: immagini sacre, altari e zone di culto associate ad abitazioni e luoghi di sepoltura. Il tutto testimonia usanze e credenze dei popoli della steppa durante l’Età del bronzo. L’area di Tamgaly più famosa è denominata “Semirechie” in lingua russa, che tradotta significa “Terra dei sette fiumi”; i petroglifi sono presenti in molti altri siti, tra i quali Kulzhabasy, Akkaynar, Anyrahaya, Karakyr e Kogalym. La parte visitabile dell’area si trova all’interno di un piccolo canyon roccioso, non ideale all’epoca per le abitazioni, ma adatto all’arte rupestre e ai riti collettivi. Oltre alle immagini sacre, ci sono gruppi di geroglifici di qualità minore che rappresentano la vita quotidiana con segni ancestrali (tamga) e gruppi che mostrano scene di caccia con animali; quali cervi, cavalli, bufali. Questi petroglifi si trovano in genere su rocce vicino a fonti d’acqua, dove probabilmente si praticava la pastorizia.
Nur-Sultan in Kazakistan, la capitale più fredda del mondo
Non tutti conoscono il Kazakistan. Ma quando in Italia arriva l’inverno e ci si lamenta per le temperature che sfiorano di poco lo zero o sotto zero, bisognerebbe pensare che al mondo esistono realtà dove queste temperature possono apparire addirittura tropicali. Un esempio su tutti è proprio la capitale del Kazakistan, che si aggiudica lo scettro di città più fredda del mondo. Qui, le temperature arrivano anche a -52°. Pur non essendo particolarmente settentrionale, Astana si trova infatti a tiro delle correnti Siberiane, quelle che in inverno vanno a dominare le regioni centrali dell’Asia. E’ quindi la città che detiene il record assoluto delle temperature minime tra le capitali, anche se come medie complessive viene superata da Ulan Bator in Mongolia, che come record minimo arriva a toccare i -49°.