Date di Viaggio
- 23/28 luglio
- 11/16 agosto
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Plus Guiness
- visita di una azienda produttrice del Prosciutto di San Daniele
- visita di una azienda vitivinicola produttrice di vini doc del Collio
- visita con degustazione di una grapperia
- 4 pranzi tipici in ristorante bevande incluse
- degustazioni varie di prodotti tipici
- tasse di soggiorno incluse
- viaggiare in modo esclusivo con massimo 30 persone
Perchè questo Viaggio
- per visitare le città Patrimonio Unesco del Friuli: Aquileia, Palmanova e Cividale del Friuli
- per scoprire la città posta sul confine, Gorizia
- per conoscere le bellissime città di Udine e Trieste
Aquileia, le rovine e la basilica
Aquileia, con la sua immensa area archeologica e la Basilica patriarcale, è un prezioso scrigno d'arte e di storia.
Situata in Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine, è stata inserita, nel 1998, nella lista Patrimonio Unesco. Aquileia fu una delle città più grandi e ricche dell'Impero Romano nel Mediterraneo, sede di un Patriarcato, durato fino al 1751, e centro propulsore del Cristianesimo in tutta l'Europa centrale durante il Medioevo.
Gli scavi archeologici non hanno ancora riportato totalmente alla luce le sue rovine, ma quelle trovate costituiscono una delle testimonianze meglio conservate dell'antica grandiosità romana. Fra i tesori di Aquileia, la Basilica patriarcale risalente all'anno 1000 circa rappresenta, con i suoi magnifici mosaici del IV secolo, un ineguagliato esempio di architettura religiosa. Gli scavi archeologici non hanno ancora riportato totalmente alla luce le sue rovine, ma quelle trovate costituiscono una delle testimonianze meglio conservate dell'antica grandiosità romana.
Cividale del Friuli: il misterioso borgo ricco di leggende
Un borgo sospeso tra leggenda, storia e cultura, primo ducato longobardo in Italia e dal 2011 Patrimonio dell’Umanità Unesco, Cividale del Friuli è un comune di ben 11.000 abitanti in provincia di Udine. Vero gioiello del Friuli Venezia Giulia, custodisce delle tradizioni millenarie tutte da scoprire. Fondata da Giulio Cesare nel II secolo a.C. con il nome di Forum Iulii, da cui ha preso poi il nome tutta la regione Friuli, Cividale ha origini molto più antiche. In passato sono state trovate testimonianze risalenti al Paleolitico, al Neolitico e all’Età del Ferro.È però con i Romani che la città comincia a vivere il suo splendore. Nel 568 d.C. arrivano a Cividale del Friuli i Longobardi, e la eleggono come capitale del primo ducato longobardo in Italia. In seguito, la città è stata residenza dei Patriarchi di Aquileia e poi è passata sotto il dominio della Repubblica di Venezia. Nel 1866, Cividale viene annessa al Regno d’Italia. Con una storia così importante, visitare Cividale del Friuli è come fare un viaggio tra tesori inestimabili e di grande bellezza. Oggi la città è Ente Capofila dell’itinerario “I Longobardi in Italia. I luoghi del Potere (568-774 d.C.)”, un percorso che permette di scoprire, tra gli altri, i luoghi più belli del borgo friulano. Il centro storico si percorre interamente a piedi, arrivando nella piazza principale ci si trova davanti al Duomo di Santa Maria Assunta, costruito nel 1457 e riedificato, dopo il crollo, nel 1502, con gusto rinascimentale. Da non perdere una visita all’interno, dove è possibile ammirare una Pala d’argento di Pellegrino II, vero capolavoro dell’oreficeria medioevale italiana. Tra gli altri tesori contenuti nel Duomo, anche due tele di Palma il Giovane. Dal Duomo si accede anche al Museo Cristiano, che ospita alcune testimonianze dell’arte longobarda, tra cui l’Ara di Ratchis, altare in pietra carsica decorato con bassorilievi, datato tra il 737 e il 744, e il battistero di Callisto, risalente allo stesso periodo. Restando sulla piazza, troviamo il Palazzo dei Provveditori Veneti, costruito tra il 1565 ed il 1605 su un modello di Palladio. Oggi ospita il Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli e conserva reperti archeologici che raccontano le varie dominazioni della città, da quella romana alle dominazioni longobarda e bizantina. A pochi passi dalla piazza, si raggiunge l’Ipogeo Celtico, una serie di stanze sotterranee scavate nella roccia lungo gli argini del Natisone. Di epoca preromana, le celle furono utilizzate successivamente come carceri. Da non perdere anche il Tempietto Longobardo, contenuto nell’Oratorio di Santa Maria in Valle, la più importante testimonianza architettonica dell’epoca longobarda. Edificato verso la metà dell’VIII secolo, ha un grande arco decorato con trafori a giorno e contiene statue di santi e martiri. Sul soffitto e sulle pareti è possibile vedere tracce di affreschi realizzati tra l’XI e il XIV secolo. Il borgo di Cividale è ricco di dimore nobiliari e altri edifici di culto, tra cui la Chiesa di San Francesco, oggi sconsacrata e utilizzata per manifestazioni e mostre temporanee. Cividale del Friuli è un comune ammantato di magia e alcuni luoghi conservano il fascino di antiche leggende. Simbolo della città è il Ponte del Diavolo (omonimo di un altro ponte italiano), sospeso sulle acque del Natisone. Alto 22,50 metri, fu costruito a partire dal 1442. Prende il nome proprio dalla leggenda che lo interessa: pare, infatti, che i cividalesi avessero chiesto l’aiuto del Diavolo nella costruzione. A guardarlo si comprende anche il perché: formato da due arcate, ha il pilastro centrale che poggia su una roccia naturale, collocata nel letto del fiume Natisone. I due archi hanno una larghezza asimmetrica e l’intero ponte è lungo 48 metri. La leggenda dice che il Diavolo accettò la richiesta ma chiese di avere in cambio l’anima della prima persona che avesse attraversato il ponte. I friulani acconsentirono ma, dopo la costruzione, avvenuta in una sola notte, beffarono il Diavolo facendo attraversare il ponte da un animale. Pur essendo solo una leggenda, il fascino del Ponte del Diavolo di Cividale deve molto anche a questa storia suggestiva.
Palmanova, la città fortezza a forma di stella
Affascinante, elegante, scenografica, Palmanova è una cittadina del Friuli-Venezia Giulia che è certamente interessante visitare. Ma è solo elevandosi al di sopra di essa che se ne scopre la magnificenza: perché è a forma di stella a 9 punte. Il segreto di Palmanova sta nella sua planimetria, che ha una storia antica e prestigiosa, tanto da essere stata inserita dall’Unesco tra i Patrimoni dell’Umanità. La pianta poligonale di Palmanova è frutto dell’ingegneria militare difensiva veneziana. Nel 1521 la cittadina entrò a far parte dei domini della Repubblica di Venezia in seguito alla guerra contro l’Austria, conclusasi con il trattato di Worms. I confini delineati dalle due potenze erano piuttosto sui-generis, e più che limitare territori ne racchiudevano alcuni qui e là, a macchia di leopardo. Venezia si ritrovò dunque a possedere delle enclave all’interno di un territorio austriaco, che a sua volta si trovava in una regione dove la dominazione della Serenissima era forte e importante. Insomma, c’era una certa instabilità politica e i territori andavano difesi dai propri immediati vicini: fu così che i veneziani cominciarono a munire i loro possedimenti di confini impenetrabili. Nacquero diverse città-fortezza, tra cui la splendida Palmanova, letteralmente incuneata in territorio asburgico. Era il 1593, e l’opera fu progettata principalmente da Giulio Savorgnan. Circondata da mura e cortine, bastioni, fossato e rivellini, Palmanova fu effettivamente impenetrabile per quasi due secoli, anche grazie alla seconda cinta fortificata di cui fu circondata un secolo dopo la prima. Sul finire del 1700, gli Austriaci la riconquistarono ma dovettero combattere contro i francesi, nuovi occupanti sul territorio friulano. Fu proprio in epoca napoleonica che un’ulteriore cinta difensiva avvolse la città, ancora visibile grazie ai connotati tipici come le lunette napoleoniche, baluardi - terrapieni circondati da fossati a secco. Insomma, Palmanova è un fulgido esempio di architettura militare concepita in 3 secoli da dominatori diversi, e la forma che è giunta ad avere la rende ancora oggi un unicum nel suo genere. Sono ancora visibili le strutture militari, le logge fortificate, le casematte, le caserme, le polveriere: si tratta di un vero e proprio museo a cielo aperto, la cui visita si arricchisce di ulteriori dettagli se si visita il Museo Storico Militare di Palmanova. All’interno di questa struttura militare, si apre una città di impianto rinascimentale, il cui cuore è la Piazza Grande, dalla forma esagonale, su cui si affaccia il Duomo, eccellente esempio di architettura sacra veneziana nella regione.
Sacrario Militare di Redipuglia
Sorge sul versante occidentale del Monte Sei Busi che durante la prima guerra mondiale fu aspramente conteso perché, pur se poco elevato, consentiva dalla sua sommità di dominare per ampio raggio l’accesso da ovest ai primi gradini del Tavolato Carsico. Con una superficie totale di circa 52 ettari di terreno, che ospita i resti dei caduti in guerra, numerose opere commemorative ed espositive e strutture ricettive a supporto dei visitatori, Redipuglia è il più grande Sacrario Militare italiano. Il Sacrario vero e proprio, in marmo chiaro, si adagia sul versante occidentale del Monte Sei Busi (a quota 117 m.) ed è il primo apprezzabile ostacolo del grande Tavolato Carsico. E’ stato realizzato nel 1938 su progetto dell’architetto Giovanni Greppi e dello Scultore Giannino Castiglioni per dare stabile sepoltura alle salme dei caduti provenienti dal prospiciente ex Cimitero degli Invitti del Colle S. Elia. Nell’ampio piazzale in leggero declivio, 38 lapidi in bronzo, su cui sono state scritte in rilievo le località dei combattimenti avvenuti sul Carso, delimitano la cosiddetta Via Eroica. Al centro dello stesso si erge la grande tomba del Duca d’Aosta, Comandante della III Armata, la cui salma è stata collocata nella cripta chiusa da una cancellata metallica. In secondo piano sono allineati i cinque monoliti di granito contenenti le urne dei Generali Chinotto, Monti, Paolini, Prelli e Riccieri. Alle spalle del piazzale è possibile visitare la 'trincea blindata', vestigia della Grande Guerra. Essa fu costruita e, come si legge sulla lapide, presidiata dai gloriosi Fanti della Brigata “Siena” (31° e 32° Reggimento Fanteria) e successivamente dalla Brigata “Savona” (15° e 16° Reggimento Fanteria) e dalla Brigata “Cagliari” (63° e 64° Reggimento Fanteria) durante le azioni del giugno-luglio 1915 (1^ e 2^ battaglia dell'Isonzo). Il corpo più imponente del Sacrario è costituito essenzialmente da una monumentale scalea composta da 22 gradoni, contenenti le salme dei 40.000 caduti noti disposte in ordine alfabetico in loculi rivestiti da lastre di bronzo. Ogni gradone è coronato da una architrave con le scritte in rilievo Presente. Alla sommità sono stati realizzati due grandi tombe comuni per le 60.000 salme dei Caduti ignoti. Qui si trova la Chiesa dove sono state collocate due campane, oltre a tre grandi Croci che svettano sulla sommità del complesso monumentale. Alle spalle del 22° gradone, disposte simmetricamente, si trovano due sale museo, una dedicata alle Medaglie d’Oro (al suo interno sono esposte le opere del pittore Giuseppe Ciotti e i ricordi dedicati ai decorati Medaglia d’Oro) e l’altra ai ricordi personali dei caduti (vi sono conservati effetti personali e piccoli cimeli). Nello spiazzo a monte del Sacrario è stato realizzato un Osservatorio in pietra a forma di torrione circolare.
1°GIORNO: ROMA o altra sede > REDIPUGLIA - UDINE km.690 2°GIORNO: - UDINE - SAN DANIELE DEL FRIULI “la patria del prosciutto”- SPILIMBERGOkm.80 3°GIORNO: AQUILEIA “l’antica colonia romana, Patrimonio Unesco” & PALMANOVA “la città fortezza a forma di stella” km.90 4°GIORNO: TRIESTE “fascino mitteleuropeo” km.150 5°GIORNO: CIVIDALE DEL FRIULI “Italia Langobardorum, Patrimonio Unesco” & GORIZIA e NOVA GORICA km.120 6°GIORNO: UDINE > ROMA o altra sede km.650 |
N.B. Le visite previste potranno essere invertite tra i vari giorni in funzione degli orari di apertura dei musei o per esigenze tecniche, ma il programma rimane invariato.
Quota individuale di partecipazione | € 1.350,00 |
Supplemento singola | € 200,00 |
Riduzione bambini fino a 12 anni in 3°letto | € 100,00 |
Supplemento partenze del 11/8, 23/8 | € 50,00 |
Supplemento partenze da BN/AV/SA/NA/CE/FG/BA | € 50,00 |
Quota di iscrizione inclusa di assicurazione annullamento viaggio | € 80,00 |
La quota comprende
- Viaggio A/R in Autobus GT Lusso |
Non comprende: |
COSTO DI TUTTI GLI INGRESSI PREVISTI DURANTE IL TOUR: Cividale del Friuli: Tempietto Longobardo, Museo Archeologico Nazionale, Museo Cristiano - Aquileia: Museo Archeologico Nazionale, Basilica Patriarcale - Udine: Oratorio Purità, Duomo - Trieste: Parco e Castello di Miramare. Tariffe incluse, in alcuni casi, di diritti di prenotazione e preacquisto obbligatori, e di sconti gruppi se previsti, € 40,00 N.B. Le tariffe degli ingressi potrebbero subire variazioni |
UDINE HOTEL ASTORIA 4 stelle |
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DOCUMENTO RICHIESTO: CARTA D'IDENTITA' VALIDA |