Assisi, la città di San Francesco
La Città della Pace è una di quelle destinazioni da visitare almeno una volta nella vita, essendo una delle mete della cristianità più famose e amate al mondo, un centro spirituale ma al contempo culturale davvero unico. La città di San Francesco e Santa Chiara è situata sul versante nord-occidentale del monte Subasio, in provincia di Perugia.
Il suo centro è Patrimonio Unesco, così la Basilica Papale di San Francesco, quella di Santa Maria degli Angeli e gli altri luoghi francescani. Assisi è tutta da scoprire! La magnifica Basilica di San Francesco, uno dei massimi santuari della cristianità consacrata nel 1253, e portata a termine nel 1367 è costituita dalla Basilica Inferiore, dalla Basilica Superiore e dalla cripta dove si trovano le spoglie del Santo. Le chiese sono inoltre considerate un tesoro dell’arte italiana e conservano un ciclo di affreschi dei secoli XIII e XIV dei massimi esponenti pittorici, primo tra tutti Giotto.
Passignano sul Trasimeno, è un borgo che ripercorre la storia di etruschi e romani, dove tutto è quieto e dove le viuzze sembrano delle ambientazioni da film fantasy. La sua rocca domina il borgo e una volta in cima, una terrazza sul lago lascia tutti senza fiato. L’abitato si è sviluppato in epoca moderna, tra il ‘500 ed il ‘600, mentre il suggestivo centro storico legato alla Rocca è di origine medievale e affonda le proprie radici in epoche ancora più antiche. Il paese si presenta come un piccolo borgo di pescatori allungato verso le rive del lago e dominato dalla Rocca sovrastante. Grazie alle passeggiate lungolago e le spiagge per la balneazione, è insieme a Castiglione del Lago un luogo ideale per vivere al meglio il Trasimeno. La Rocca Medievale di Passignano sul Trasimeno domina il paesaggio, stagliandosi al di sopra del borgo in posizione sopraelevata. Il nucleo più antico di Passignano è cinto dalla cerchia di mura medievali, che testimoniano lo sviluppo subito dal centro nella trasformazione da piccolo borgo agricolo durante l’Impero Romano a castello e fortezza nel periodo medievale, quando venne a lungo conteso tra Arezzo, Perugia e Firenze. Dopo una rilassante passeggiata lungolago e un giro all’interno del borgo, una visita alla Rocca è d’obbligo. Vivrai un vero e proprio viaggio nel passato, calandoti anche nella realtà locale grazie al piccolo Museo delle Barche sistemato al suo interno. Inoltre, goditi la vista mozzafiato dall’alto degli oltre 30 metri della Torre! Potrai ammirare lo spettacolo del lago e delle sue isole.
Corciano, un borgo magico in Umbria
Con le sue suggestive stradine in pietra, Corciano è un borgo medievale perfettamente conservato. Un’esperienza unica sia per gli amanti della natura che per gli appassionati d’arte. Incastonato tra le verdi colline dell'Umbria, il borgo di Corciano può apparire a prima vista come un regno incantato appartenente a un'altra dimensione. A popolarlo, però, non sono fate e folletti, ma esseri umani che vi faranno sentire a casa con la loro accoglienza memorabile. La città si sviluppa a 408 metri di altitudine su una collina detta di Sant'Agostino, per via della presenza di un complesso agostiniano, l'unico della regione Umbria, composto da una grande chiesa antica risalente al XII secolo e da un convento. Percorrere il sentiero permette di immergersi in un'oasi di pace e spiritualità, amplificata dal silenzio della natura che con la sua bellezza ci accompagna sulle orme degli antichi pellegrini. Uliveti e vigneti si distendono attorno ai nostri occhi, una cornice naturale che dilata il cuore e ci fa sentire parte di un unico, grande respiro. Il cuore della città è una spirale di viuzze concentriche in mezzo alle quali svetta la torre duecentesca. Al centro storico fortificato si può accedere attraverso la Porta Santa Maria a sud, con annesso l'imponente Torrione, o la Porta San Francesco a nord, per poi venire catapultati in un saliscendi di vicoli tortuosi, abitazioni in pietra calcarea e travertino, deliziosi giardini pensili, scale scavate nella roccia: un colpo d'occhio mozzafiato. Le attrazioni storico-artistiche di Corciano sono numerose. Il Palazzo Comunale, antica residenza dei duchi Della Corgna, ospita la Sala del Consiglio con bellissime decorazioni sul soffitto ligneo ad opera degli Zuccari. Da non perdere anche il Palazzo dei Priori e della Mercanzia, oltre al Pozzo a pianta circolare dove è scolpito lo stemma comunale. Corciano possiede anche un castello, documentato fin dal XII secolo, attorno al quale si è sviluppato il nucleo della città. La Chiesa di Santa Maria Assunta risale al XIII secolo ed è il principale edificio religioso di Corciano.
Il borgo di Bevagna
Sarà per la suggestiva atmosfera medioevale, i palazzi d’altri tempi, le botteghe artigiane ma Bevagna ha un fascino indiscutibile che conquista subito il visitatore. Il piccolo comune adagiato nella Valle Umbra è uno scrigno prezioso con i suoi monumenti, le case in pietra e le stradine lastricate che scoprono ad ogni angolo un pezzo di storia. Difesa da una cinta muraria medioevale con sei porte, Bevagna conserva tracce dell’antica Mevania con i resti del teatro romano, quelli delle terme e del tempio che spuntano qua e là dagli edifici di epoca medioevale, epoca che ha segnato fortemente l’aspetto del caratteristico borgo sospeso in un eterno Medioevo. Per fare un salto indietro nel tempo, serve solo sedersi nella scenografica piazza Silvestri con il duecentesco Palazzo dei Consoli e le chiese romaniche di San Silvestro e San Michele, o fare shopping nelle botteghe medioevali - la cartiera, il setificio, la cereria - dove maestri artigiani lavorano con tecniche di mille anni fa. In giro per il centro storico di Bevagna
Cuore del borgo antico, Piazza Silvestri con la sua forma armoniosamente irregolare è considerata tra le più belle piazze medioevali umbre. La centrale fontana ottocentesca e la colonna romana a capitello corinzio ne sottolineano l’inconsueta scenografia. Sulla Piazza si affacciano i più importanti edifici civili e religiosi. Da una parte, il gotico Palazzo dei Consoli (1270) con loggia al piano terreno coperta da volte a crociera, due ordini di bifore e un’ampia scalinata che conduce all’interno dove è ospitato l’ottocentesco Teatro Torti. Accanto, la chiesa di San Silvestro, gioiello romanico risalente al 1195 con facciata incompiuta coronata da una trifora e due bifore, è unita al Palazzo da un’ampia volta.
Acquasparta, il borgo tutto da visitare, uno dei borghi più belli d'Italia, incastonato in alcuni dei paesaggi più belli dell'Umbria. Eccoci ad Acquasparta, perla tutta medievale dai tesori intatti e inestimabili, visitata ogni anno da migliaia di turisti italiani e stranieri. Un centro accogliente e alla mano, accogliente davvero in ogni stagione, così come altri gioielli umbri. Una vera e propria patria dello slow tourism, con storia, arte e buona cucina. Un'ultima curiosità: questa fu la sede della prima Accademia dei Lincei (a Palazzo Cesi), frequentata niente di meno che da Galileo Galilei. Un borgo piccolo, con una superficie di appena 80 km quadrati, che conta poco meno di 5 mila abitanti tra centro e frazioni. La realtà storica a geografica parlano di una città a misura di turista e molto caratteristica, sebbene questa non sia una delle zone più in voga della regione. Acquasparta è situata comunque in una posizione dominante, nella valle del fiume Naia, a cavallo fra le colline e l'adiacente catena dei Monti Martani, ad un'altitudine media di circa 350 metri sopra il livello del mare. Gli scorci cittadini e sul territorio circostante sono sicuramente un ottimo elemento in vacanza, dati i tanti edifici storici, le strade medievali e un paesaggio ricco sia di vegetazione che di sorgenti di acque curative. Acque conosciute anche se non soprattutto grazie alle sorgenti minerali. Insomma, un paese molto florido di fonti pure e di benessere, che strizza però anche l'occhio a dei buoni bicchieri di vino, coltivato con grandi risultati lungo le filiere della zona. In sostanza, questa borgo - nell'elite dei Borghi più belli d'Italia - è un perfetto esempio di turismo lento, tranquillità e aria buona, come si suol dire. Per fare un tuffo nella storia, in punta di piedi.
Le Cisterne Romane di Amelia
Del periodo romano di Amelia, rimangono le imponenti cisterne costituite da dieci ambienti al di sotto di Piazza Matteotti, sede dell’antico foro, resti di edifici termali, un mausoleo lungo l’antica Via Vejetana e un cospicuo numero di epigrafi. Le imponenti Cisterne romane di Amelia, opera idraulica romana risalente al I sec.d.C.,vennero edificate quando il centro divenne municipio romano e quindi caratterizzato da tutti quegli elementi urbanistici tipici dell'opera di "romanizzazione": impianto viario, foro cittadino, edifici pubblici e privati, sistema di approvvigionamento idrico. Osservando il grandioso complesso di cisterne esistente sotto Piazza Matteotti si può ipotizzare che tali impianti di approvvigionamento fossero alimentati da acque pluviali. Le cisterne sono costituite da dieci grandi ambienti adibiti alla raccolta e alla conservazione dell’acqua da usare per bagni termali, per fini potabili, per la fornitura idrica delle fontane. Tali costruzioni sono state sempre caratterizzate da uno o più ambienti impermeabili comunicanti tra loro, muniti, da canali di raccolta delle acque , bacini di decantazione, canali afferenti ed efferenti, boccagli, pozzi per l’aerazione e pozzi di prelievo. I dieci ambienti misurano in media circa 19 metri in lunghezza e 5 in altezza. Ogni ambiente è costruito con un muro perimetrale di contenimento realizzato con la tecnica dell’opus incertum (conci di pietra o di tufo di forma irregolare) e paramento interno in opus reticolatum (conci di pietra a base quadrata disposti “a rete”). La raccolta dell’acqua nelle Cisterne avveniva attraverso pozzetti in cui era convogliata l’acqua piovana accumulata nella sovrastante piazza. La popolazione poteva attingere l’acqua dai pozzi collocati in diversi punti del borgo: ve ne erano di due tipologie: quelli pubblici, situati sulla piazza o lungo la strada e quelli privati, posti all’interno dei cortili o negli scantinati delle abitazioni. Il normale deflusso dell’acqua durante lo svuotamento periodico delle cisterne per la loro pulizia e manutenzione era garantito dal dislivello di 122 centimetri tra il primo ambiente e il nono. L’ultimo locale era invece posto in controtendenza per garantire, durante le fasi di svuotamento, la permanenza di una quantità d’acqua necessaria per completare le operazioni di pulizia.