Melfi
Il Castello, fatto costruire da Guglielmo d'Altavilla nel XI secolo sui ruderi di un castello preesistente, è senza dubbio il più noto della regione. Ancora oggi domina, con la sua mole imponente, il panorama della città. Negli anni successivi, il Castello fu risistemato e ampliato da Federico II, che nel 1231 vi promulgò le "Costitutiones Augustales", il primo testo organico di leggi scritte dell'età medioevale e di contenuto sia penale sia civile. Dal XVI secolo il Castello divenne dimora della famiglia Doria e fu sede anche di vari Concilii. Durante il Concilio convocato dal Papa Urbano II nel 1089, il pontefice bandì la Prima Crociata in Terra Santa contro gli infedeli, istituendo l'obbligo del celibato ai religiosi. Costituito originariamente da una parte centrale circondata da una cinta muraria, si presenta al visitatore a pianta poligonale e conta ben otto torri, di cui tre a pianta poligonale e cinque a pianta quadrata. La torre ovest, detta "baluardo del lione", presenta una sporgenza a forma di nido che, secondo la leggenda, sarebbe il nido dell'aquila imperiale di Federico II di Svevia. Nel Castello oggi ha sede il Museo Nazionale del Melfese.
Craco, il borgo fantasma
Craco è uno splendido comune fantasma della Basilicata. Negli anni sessanta il paese viene abbandonato in seguito ad una frana, ma oggi è possibile visitarlo. La vista di Craco è quella di un borgo medioevale dove il tempo sembra essersi fermato. Nonostante la frana e l'essere disabitato, Craco resta un posto incantevole da visitare tanto che ha spesso attirato l'attenzione del mondo del cinema. Per la sua bellezza particolare, Craco rientra nella lista dei World Monuments Funds. A vederlo dall'esterno, rimanda alle tipiche ambientazioni da film western. Non a caso registi di fama nazionale e internazionale lo hanno scelto quale ambientazione per i loro film. Tra i tanti, citiamo "The Passion" (2004) di Mel Gibson. Distrutto nel 1963 da una frana, che ha costretto la popolazione locale ad abbandonare il borgo e rifugiarsi nel nuovo comune di Craco Peschiera, del vecchio paese restano le case in pietra aggrappate alla roccia, tra le quali si distingue la torre normanna. Per visitare Craco occorre seguire un percorso di visita guidata, lungo un itinerario messo in sicurezza e muniti di caschetto (alcune architetture continuano a cedere). Si percorre il corso principale del paese fino a raggiungere quel che resta della vecchia piazza ed addentrarsi nel nucleo centrale.
Le Dolomiti Lucane si trovano nel territorio dei comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa, un luogo che ha un paesaggio particolarmente affascinante comunque ci si muova lungo le strade che conducono ai due borghi situati in prossimità di vette disposti uno di fronte all’altro. Proprio questa particolare ubicazione consente di effettuare un incredibile volo attraverso lo spazio che separa i due paesi: è il “Volo dell’Angelo”. A ridosso delle vette delle Dolomiti Lucane vi sono i Comuni di Castelmezzano e Pietrapertosa posti rispettivamente a 870 e a 1.090 metri sul livello del mare. Da questi paesi è possibile ammirare l’incredibile paesaggio delle Dolomiti nonché percorrere i numerosi sentieri con i quali raggiungere i posti più suggestivi. Le Dolomiti Lucane sono montagne la cui nascita risale al periodo del Miocene medio circa 15 milioni di anni fa durante il quale si formarono in fondo al mare le arenarie che oggi ne costituiscono le rocce. Il gruppo di montagne più elevato è quello della Costa di S. Martino chiamato Piccole Dolomiti in quanto ricorda le caratteristiche delle famose Pule Trentine. Altrettanto importanti sono i picchi delle Murge di Castelmezzano e le guglie di Monte Carrozze. Negli anfratti più inaccessibili, fanno il loro nido splendidi esemplari di cicogna nera, nibbio reale, gheppio, falco pellegrino. Benché le guglie risultino quasi prive di vegetazione, si trovano interessanti specie di piante quali la valeriana rossa, la lunaria annua, l’onosma lucana. Le spettacolari cime sono in netto contrasto con il paesaggio circostante caratterizzato da forme più dolci e arrotondate come la vicina montagna del Capperino. A rendere ancor più suggestivo il luogo c’è il torrente Rio di Capperino, un affluente del Basento che ha scavato una profonda gola che divide a Nord le Murge di Castelmezzano dalla Costa di S. Martino a sud.
Tursi, è nota anche come la "città di Pierro", poeta più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Della Rabatana, Pierro ne fece la fonte ispiratrice della sua poesia. In memoria dell'artista, il Parco Letterario a lui dedicato.
Da vedere il Castello gotico, palazzi storici, i resti delle antiche abitazioni spesso a un solo vano a pianterreno, la Cattedrale e lo splendido Santuario di Anglona. Prevalentemente basato su un'economia agricola, a Tursi sono diffusissime le coltivazioni di agrumi e alberi da frutto. Molto rinomate sono le arance di Tursi, cosiddette "stacce".
La "Rabatana", il cuore antico fortificato di Tursi con le reminiscenze arabe e bizantine, segno di una presenza e di contatti con altre civiltà mediterranee, ambienti ipogei con il sistema di raccolta delle acque, chiese e palazzi di diverse epoche, stradine e piazzette che delimitano un borgo suggestivo a ridosso di itinerari fluviali e marini, del Santuario di Santa Maria di Anglona, e dei percorsi descritti dal poeta dialettale Albino Pierro.