Un completissimo tour della Romania, che include tutte le maggiori attrazioni del paese. Pur cambiando spesso hotel e percorrendo strade statali, il viaggio non risulta faticoso in quanto gli spostamenti sono brevi.
Curiosità: Sighisoara nel cuore della Transilvania è considerata l'antica patria del celebre Conte Dracula. I Monasteri della Bucovina inseriti sotto la tutela dell'Unesco, disseminati fra boschi e vallate, sono dei veri tesori d'arte ricchi di splendidi affreschi. L'imponente Parlamento di Bucarest, noto come "Casa del Popolo" lasciato incompiuto dal dittatore Ceausescu, rappresenta il simbolo e la decadenza morale del regime stesso.
Piccola sintesi storica
Il territorio della Romania era abitato già nel Paleolitico. La Romania attuale fu abitata prima dai Daci, fieri guerrieri che vennero sottomessi dai Romani, all'inizio del II secolo, ai tempi di Traiano, con durissime campagne. L'occupazione romana fu relativamente breve (165 anni) eppure lasciò in eredità permanente la lingua latina che sopravvisse a tutte le invasioni successive da parte di popolazioni nomadi. Un'identità nazionale romena si sviluppò progressivamente con la formazione, nei secoli XIII e XIV, degli Stati feudali di Moldavia e Vallachia. Seguirono secoli di lotte contro i Turchi, mentre la Transilvania veniva occupata in successione dagli Imperi Ottomano ed Austro-Ungarico. Infine la Moldavia e la Vallachia si unirono nel 1859, ottenendo l'indipendenza nel 1877 e completando l'unione con la Transilvania nel 1918. Il regime comunista instaurato alla fine della seconda guerra mondiale durò 45 anni e venne rovesciato con la Rivoluzione nel dicembre 1989.
Le otto chiese del nord della Moldavia, in Romania, Patrimonio Unesco dal 1993 (con un’estensione del sito nel 2010). Con le pareti esterne completamente affrescate e le splendide pitture all’interno, rappresentano una pregevole testimonianza dell’arte bizantina nell’Europa dell’Est. Mescolando abilmente elementi tradizionali e apporti personali, gli anonimi autori dei cicli pittorici hanno saputo creare uno stile assolutamente originale, raggiungendo un notevole livello artistico nella rappresentazione delle scene religiose, uniche per complessità nell’insieme iconografico ispirato alla religione ortodossa. Le origini della Moldavia come Stato indipendente risalgono al re Bogdan che, valicati i Carpazi nel 1360, sconfisse le orde dei Tartari e degli Slavi, dando origine al principato del Danubio. La regione raggiunse il massimo splendore con Stefano III, detto il Grande (XV sec.), e con i suoi successori, tra i quali spicca Pietro Raresch. In quel periodo glorioso si sviluppò un importante movimento culturale e religioso, le cui testimonianze principali sono otto chiese situate nella regione di Suceava.
Due sono le caratteristiche peculiari delle chiese moldave. La prima è la decorazione pittorica esterna di tipo bizantino, diffusasi in Romania attraverso la Serbia. In nessun altro Paese di religione ortodossa esistono edifici dai muri esterni completamente ricoperti di affreschi come quelli delle chiese moldave, dove troviamo anche composizione di grandi dimensioni come il Giudizio Universale, sulla facciata esterna occidentale del monastero di Voronet dedicato a San Giorgio, opera che le ha valso la fama di “Capella Sistina dell’Oriente” , o l’Albero di Jesse, sul lato sud della cattedrale di Suceava. Essi rappresentano l’espressione più alta della tendenza della tradizione bizantina a privilegiare la pittura rispetto all’architettura. La seconda caratteristica originale consiste nella struttura delle cupole, le cui origini sono state ricercate invano nelle costruzioni armene, serbe, bizantine, ispano-arabe e assire. Alla fine, l’ipotesi più accreditata dagli studiosi è che si tratti di un appporto originale della stessa Moldavia. Questo tipo di cupola è sostenuto da due tamburi sovrapposti: uno inferiore, solitamente quadrato, e uno superiore, a stella, entrambi con funzione ornamentale.